Cos’è l’arresto cardiaco e perchè il defibrillatore importante

Defibtech_Lifeline_AEDIl Defibrillatore e l’ Arresto Cardiaco

Sopravvivere ad un arresto cardiaco è possibile. E , se utilizzato tempestivamente da personale appositamento addestrato, il defibrillatore è l’unico strumento in grado di risolvere questo drammatico evento..

Per arresto cardiaco si intende la cessazione dell’attività cardiaca che avviene in una persona apparentemente sana o le cui condizioni non farebbero prevedere la sua morte in quel momento.

La pompa del cuore smette di funzionare all’improvviso bloccando l’ossigenazione di organi e tessuti.

Il cervello è il primo organo che risente della mancanza di ossigeno causando la perdita di coscienza della vittima e il conseguente arresto dell’attività respiratoria.

Il danno anossico cerebrale(assenza di ossigeno)inizia dopo circa 4-6 minuti di interruzione dell’ attività cardio-respiratoria. E dopo 10 minuti i danni diventano irreversibili risultando in possibili stati di coma, deficit motori o alterazioni delle capacità cognitive.

L’unico elemento risolutore mirante al ripristino dell’attività cardiaca è la defibrillazione elettrica.

Dal momento della morte cardiaca improvvisa, la percentuale di sopravvivenza si riduce del 10% ogni minuto che passa. Dopo 2 minuti è all’80%, dopo 5 è al 50% e così via.

La defibrillazione consiste nel far attraversare il cuore da un flusso di corrente continua in pochi millisecondi. Ciò determina una polarizzazione istantanea di una massa critica di fibre cardiache, permettendo l’interruzione della caotica attività cardiaca causata dalla fibrillazione ventricolare (FV) ed il ripristino di un’attività elettrica sincronizzata.

La scarica erogata può essere di tipo monofasico o bifasico. Nella scarica di tipo monofasico, erogata dai defibrillatori di vecchio tipo, la forma d’onda è unipolare, cioè la corrente fluisce in un’unica direzione. I Defibrillatori più recenti, bifasici, erogano invece una scarica bipolare, in cui, ad un certo punto della scarica, vi è un’inversione della corrente erogata.

La scarica bipolare, oltre ad essere meno dannosa per il tessuto miocardico, è più efficace nell’interrompere la fibrillazione ventricolare (FV), e pertanto i defibrillatori bifasici vengono utilizzati con energie di scarica inferiori rispetto ai monofasici. La scarica elettrica erogata dal defibrillatore è comunque elevata ed in grado di indurre aritmie anche fatali in soggetti che non si trovino in una condizione di arresto cardiocircolatorio.

Per questo motivo è essenziale che chi utilizza il defibrillatore garantisca la sicurezza dello scenario, evitando che altre persone, compreso se stesso, tocchino il paziente al momento dell’erogazione della scarica di defibrillazione.

 

 

Ott 31, 2013 | Pubblicato da inApprofondimenti | 0 comments

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